Archivi mensili: Marzo 2021


31 MARZO – PADRE NELL’OMBRA

Giuseppe ha saputo amare in maniera straordinariamente libera. Non ha mai messo sé stesso al centro. Ha saputo decentrarsi, mettere al centro della sua vita Maria e Gesù. La felicità di Giuseppe non è nella logica del sacrificio di sé, ma del dono di sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia. ” (Papa Francesco)

Nell’ultimo giorno del mese a lui dedicato, alla vigilia del Sacro Triduo in cui contempleremo il mistero della nostra salvezza, Giampiero Pizzol ci racconta gli ultimi istanti della vita terrena di Giuseppe, che ritorna al Padre accompagnato da coloro che lui ha accompagnato per tutta la vita: Maria e Gesù. Per questo san Giuseppe è anche invocato come il protettore della buona morte, perché per lui è stata continuare a vivere quello che aveva vissuto per tutta la vita.

Giuseppe, dice il Papa, non si è mai messo al centro, ma in questo dono di sé è diventato “grande” e continua ad indicarci la strada della felicità.

 

LA BOTTEGA DI GIUSEPPE

Questa volta il nostro amico Giuseppe Pecci ci propone un lavoro un po’ speciale: facciamo come san Giuseppe, seguiamo i segni, coloriamo secondo le indicazioni e vedremo cosa ne verrà fuori!

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI GIUSEPPE

E per finire il video dei nostri amici di Bergamo che ci introduce ai giorni speciali della Settimana Santa! Mi raccomando, non perdeteveli!

 

 


28 MARZO -DOMENICA DELLE PALME- INIZIA LA SETTIMANA PIÙ GRANDE DELLA STORIA

palmeScusate, non possiamo proprio non postare oggi, nel giorno in cui inizia la Settimana più importante dell’anno, quella in cui la storia è stata profondamente cambiata perché è cambiato il destino degli uomini. Il Figlio di Dio ha accettato di percorrere il nostro atroce  percorso di uomini verso la morte, ha accettato di attraversare con noi il buio assoluto, per cambiare definitivamente il segno alla morte: da allora la morte non è più fine, ma inizio definitivo  di bene. Bisogna essere proprio “piccoli” come questi bambini che agitano le palme e i rami di olivo incontro a Gesù che entra in Gerusalemme per riconoscere chi è il vero Re della storia, chi è il vincitore.

E’ una settimana che va vissuta giorno per giorno insieme a Gesù. Per questo oggi proponiamo a tutti l’album da colorare del Centro Aletti, che propone per ogni giorno di questa settimana straordinaria un mosaico che racconta l’episodio evangelico con una breve spiegazione e il relativo disegno da colorare. Scaricate e stampate il libretto per vivere intensamente questi giorni speciali.

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Ma c’è una donna così piccola e grande insieme, che ha vissuto questi giorni vicino a suo Figlio: è Maria, sua madre.
A lei dedichiamo questo canto sardo il cui ritornello dice : “Non chiamatemi Maria, ma madre di dolore”, perché ci insegni  il coraggio dell’amore che non ha paura di affrontare anche la morte insieme a Gesù. L’esecuzione è dell’Ensemble Amarcanto con la voce della nostra carissima amica Maddalena Rastelli.
Buona Settimana Santa a tutti!


25 MARZO – ANNUNCIAZIONE

Non potevamo non fare una sorpresa nel giorno in cui Dio ha sorpreso il mondo entrando nel grembo di una ragazza.

Così la Compagnia del Presepe Vivente dedica a tutti una bellissima canzone di un nostro caro amico che da poco ci ha salutato. Una canzone in cui il dialogo tra Maria e l’Angelo ci riempie di gratitudine per tutti i sì della storia al grande sì di Dio all’uomo.

Questo il testo della canzone

Salve

(parole e musica di Antonio Anastasio)
Ogni cosa d’improvviso resta muta sul mio viso
fermo e immobile l’istante vibra tutto mentre attende
Nessun canto degli uccelli niente aria nei capelli
dalla porta vien la luce ed intanto tutto tace
Tutto attende tutto spera anche l’anima sospira
fermo anch’io la mia preghiera perché so che sei qui ora

 
Salve, salve regina tutta pura ragazza, umile creatura
di tutti i tempi la più cara
Salve, il mio Signore mi ha inviato io che da sempre ho aspettato
io oggi infine ti ho veduto

Tutto è reale, tutto è vero in questa luce del mistero
e la promessa che ti ho fatto a questo adesso mi ha condotto
E non ho dubbi al rispetto però non so come va fatto
ma dall’eterno vien la luce io dico sì con voce audace
Attorno tutto danza e gira adesso l’anima respira
sale da dentro una preghiera sei tu che inizi qui ed ora

Salve, salve madre tutta pura ragazza umile creatura
di tutti i tempi la più cara
Salve, il mio Signore mi ha inviato hai detto Sì ed ho sentito
e il Figlio in te è concepito.

 
Salve, salve fra tutte sei beata tu dallo Spirito adombrata
sei stata scelta e preferita.
Salve, hai detto si con il tuo amore dentro di te viene il Signore
ci sarà dato un Salvatore.

 
Ora che l’Angelo è partito io penso a quanto è accaduto
penso al mio popolo e alla storia ai re, ai profeti, alla sua gloria.
E mentre tutto segue uguale il Verbo in me si fa mortale,
sfioro il mio ventre con tremore e ne magnifico il Signore.
E vedo me povera ancella in cui Lui ha acceso la scintilla
e mentre attorno tutto tace io sento ancora quella voce:
 

Salve, salve madre tutta pura ragazza umile creatura
di tutti i tempi la più cara
Salve, il mio Signore mi ha inviato hai detto Sì ed ho sentito
e il Figlio in te è concepito.

 
Salve, salve fra tutte sei beata tu dallo Spirito adombrata
sei stata scelta e preferita.
Salve, hai detto si con il tuo amore dentro di te viene il Signore
ci sarà dato un Salvatore.

 

 


MERCOLEDI DI QUARESIMA CON SAN GIUSEPPE #6 PADRE LAVORATORE

Il lavoro per ogni uomo è fonte di dignità. Dice il Papa : “San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro.” Per tanti anni infatti Gesù ha lavorato insieme a Giuseppe nella sua bottega. Ogni mattina Giuseppe prendeva i suoi attrezzi e dedicandosi con attenzione al suo lavoro sicuramente viveva ogni gesto, ogni chiodo battuto, ogni taglio del legno, ogni piallata, come una carezza per la sua famiglia. E magari faceva tardi la sera per finire il lavoro arretrato, e quando il sole era tramontato continuava a lavorare a lume di candela, come si vede in questo bellissimo quadro di un pittore francese del ‘600: George de la Tour. Giuseppe non è solo a lavorare: Gesù è con lui e lo aiuta sorreggendo la candela che lo illumina. Ma se guardate bene in realtà la luce viene dalla faccia di Gesù che Giuseppe scruta per riconoscere la presenza di Dio in quel Bambino che lo sta aiutando nel suo lavoro quotidiano. Gesù illumina ogni gesto che facciamo, anche il più piccolo: questa era la consapevolezza di Giuseppe, che misteriosamente ogni suo più piccolo e invisibile atto quotidiano, che per lui era sempre un atto d’amore per Gesù e Maria, collaborava all’opera di Dio, al progetto di salvezza di Dio sul mondo. E questa fiducia nel piano di Dio la insegnava anche a Gesù. Dicono che nel quadro Giuseppe con un succhiello (così si chiama quell’attrezzo che sta usando) sta preparando una trave, simbolo della croce su cui Gesù morirà. Ma la luce del viso di Gesù ci ricorda che quella morte a cui si consegnerà è già piena della Sua vittoria.

XIR182538 St. Joseph, the Carpenter (oil on canvas) by Tour, Georges de la (1593-1652); 120.5x80.8 cm; Musee des Beaux-Arts et d'Archeologie, Besancon, France; Giraudon; French, out of copyrightQuesto quadro è bellissimo, soprattutto per lo sguardo di Giuseppe verso Gesù. Alcuni dicono che Giuseppe sta fissando la candela, ma io sono certa invece che sta alzando lo sguardo per incrociare gli occhi di Gesù, perché è per Lui che sta lavorando.

Se i più grandi vogliono godersi  meglio questo quadro oggi nella bottega di Giuseppe ho trovato un video che lo fa vedere in tutti i suoi dettagli. Eccolo qui

LA CASA DI SAN GIUSEPPE A RIMINI

C’è a Rimini una chiesa che porta il nome di san Giuseppe.

Progettata dall’architetto Luigi Fonti, lo stesso che aveva progettato la nostra chiesa di Miramare pochi anni prima, San Giuseppe al Porto è stata inaugurata nel 1971, giusto 50 anni fa. Voi sapete che mestiere faceva san Giuseppe? Il falegname, direte voi, anzi a dire il vero i Vangeli dicono il carpentiere, cioè un falegname che si occupava soprattutto di lavorare legname da costruzione, per le case peWhatsApp Image 2021-03-18 at 18.35.52r esempio, ma si chiama carpentiere anche chi con il legno costruisce gli scafi delle navi. Ebbene, la chiesa a lui dedicata a Rimini è stata proprio pensata come una grande nave, con le arcate come vele spiegate al vento e il campanile che svetta verso l’alto come un grande albero maestro. E chi sostiene questo grande albero maestro? Gesù risorto che ci porta tutti con sé verso l’alto. WhatsApp Image 2021-03-18 at 18.35.52 (7)

Il Tabernacolo, WhatsApp Image 2021-03-18 at 18.35.52 (3)dove si custodisce la presenza di Gesù, è nato dalla collaborazione tra l’architetto Francesco Baldi, che ha progettato il completamento del presbiterio,  e il pittore Americo Mazzotta, un grande artista e amico, che ha disegnato i soggetti figurati. Il tabernacolo è pensato come “la lanterna” del faro che con la sua luce guida i naviganti nel porto sicuro.L’altare poi ha la forma della nave (simbolo della Chiesa) che fende sicura i flutti del mare seguendo la Croce di Cristo. WhatsApp Image 2021-03-18 at 18.35.52 (4)Anche l’ambone allude alla forma della prua della nave con i simboli dei quattro evangelisti come “polena”. Tante volte i Padri della Chiesa parlano di essa come di una barca, guidata da Pietro, come la barca su cui tante volte Gesù era salito quando predicava in Galilea. E san Giuseppe, come ha fatto per Gesù e Maria, continua a proteggere e custodire la Chiesa, presenza viva di Gesù oggi. Il suo compito, il suo lavoro resta questo per l’eternità: custodire e far crescere coloro che Dio gli ha affidato.Albino-Americo-Mazzotta_Pagina_08-1024x723

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’amico Americo aveva anche pensato per questa chiesa una statua di San Giuseppe, progettata per il nuovo sagrato della chiesa realizzato circa 10 anni fa, che lo rappresenta proprio come un carpentiere in abito da lavoro, con l’ascia in una mano e il bastone fiorito, simbolo della sua elezione come sposo di Maria e custode del Salvatore, nell’altra, che avanza con il vento che gli scompiglia le vesti, deciso e sicuro nel suo Sì a Colui che lo ha chiamato!

Che padre indomabile! Siamo veramente in buone mani! Ecco perché, in questo WhatsApp Image 2021-03-03 at 12.45.51

periodo così difficile per tutti, il Papa ha voluto che imparassimo da lui.

 

 

 

 

 



INNO A SAN GIUSEPPE

Questo dovete proprio ascoltarlo: è un bellissimo inno a san Giuseppe,originalmente scritto in spagnolo, ma che i nostri amici portoghesi hanno tradotto nella loro musicalissima lingua e cantato domenica sera alla puntata di Suonate le campane. Ascoltatelo, è veramente un vero godimento per il cuore e per l’orecchio!



LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI GIUSEPPE

Questa settimana così vicina alla Settimana Santa, il Vangelo ci ha ricordato che il chicco di grano caduto in terra muore per portare molto frutto. Siamo vicini ai giorni in cui rivivremo questo nella passione e morte di Gesù. Ce lo ricordano i nostri amici di Bergamo

 


19 MARZO – FESTA DI SAN GIUSEPPE: PADRE DAL CORAGGIO CREATIVO


Oggi è festa grande! E’ la festa del santo che stiamo conoscendo un po’ alla volta con l’aiuto della lettera del Papa, è la festa di San Giuseppe. Per questo pubblichiamo  questa pagina speciale! Vogliamo fargli festa innanzitutto con la voce stessa di Papa Francesco, così come l’abbiamo ascoltato al termine del Presepe Vivente del 2018


E’ una festa discreta, come discreta e silenziosa è stata la vita di Giuseppe, tutto teso a far crescere Colui che Dio gli aveva affidato. E Giuseppe se ne è inventate di tutti i colori per riuscire a rispondere al compito che gli era stato assegnato: il suo amore per Maria e per Gesù gli ha fatto trovare tutti i modi possibili per far sì che la sua famiglia potesse vivere e crescere, trasformando ogni problema in opportunità, perché era certo che Dio avrebbe portato a termine il Suo progetto.”Giuseppe è l’uomo mediante il quale Dio si prende cura degli inizi della storia della redenzione. Egli è il vero “miracolo” con cui Dio salva il Bambino e sua madre. Il Cielo interviene fidandosi del coraggio creativo di quest’uomo.” dice il Papa.

A San Giuseppe oggi vogliamo chiedere di insegnarci il suo coraggio e il suo amore con la preghiera che il Papa recita tutti i giorni:

Glorioso Patriarca  San Giuseppe,

il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili,

vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà.

Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido,

affinché abbiano una felice soluzione.

Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te.

Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria,

mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. AmenWhatsApp Image 2021-03-18 at 18.35.51 (4)

Sapete che a Rimini c’è una chiesa che è dedicata a San Giuseppe? E’ la chiesa di San Giuseppe al Porto, che deve il suo nome proprio al fatto che si trova vicino al porto canale di Rimini, Guardate come il suo campanile svetta tra gli alberi delle barche ormeggiate nel porto! Sì perché l’architetto che l’ha progettata, che si chiamava Luigino Fonti, l’aveva pensata proprio come una nave con il campanile come albero maestro,

Lo si può vedere da lontano, se vi capita di passare da quelle parti non potete avere dubbi! Andate verso il campanile e entrate nella Chiesa a salutare Gesù e San Giuseppe! Noi ci andremo insieme il prossimo mercoledì, perché ci sono tantissime cose da scoprire che in questa pagina oggi proprio non ci stavano. Intanto se per caso ci capitate, entrate e dite la bella preghiera a san Giuseppe che recita ogni giorno Papa Francesco!


Ci poteva essere un giorno più giusto del giorno di san Giuseppe per celebrare la FESTA DEL PAPA’?

La festa di tutti i papà, che possono imparare da San Giuseppe e chiedere a lui l’aiuto per essere padri come lui.
Cari papà, siete veramente dei grandi! e i vostri figli lo capiranno sempre di più man mano che si faranno grandi grazie a voi.
In questo giorno in cui ogni figlio fa un regalo per esprimere il proprio affetto vorrei regalare a tutti quelli che ci seguono alcune parole scritte da mio babbo sulla sua esperienza di padre.
Mio padre era un uomo che a 50 anni frequentò le scuole serali per poter prendere il diploma che gli avrebbe permesso di continuare ad esercitare il mestiere che già svolgeva da anni. Tempo fa ho ritrovato un suo quaderno con lo svolgimento di un tema in cui parla della sua esperienza di padre. L’esperienza che descrive mi è parsa così bella che la voglio condividere qui dedicandola a tutti i padri che ci seguono.

“… Ricordo la nascita della mia prima figlia che mi riempì di gioia. Ricordo le sue prime parole, i suoi primi passi, i suoi primi capricci, ma anche questi sertemavivano per accrescere in me l’affetto verso di lei che era venuta ad allietare la mia famiglia. Più gli anni passavano e più le preoccupazioni aumentavano: si doveva pensare alla scuola, alle esigenze che col passare degli anni (sia pure anni di fanciullezza) aumentavano. Detta così potrebbe far pensare che di felicità ne avessi poca, ma in realtà era il contrario, poiché erano proprio queste preoccupazioni che accrescevano in me l’affetto verso questa creatura che mi dava la possibilità di mettere alla prova le mie capacità (o incapacità) per darle un avvenire. Tutto ciò mi dava forza: in certi momenti avevo l’impressione di essere diverso da quello che credevo di essere, le mie energie sembravano inesauribili, le iniziative si susseguivano, le premure erano sempre più costanti, cercavo di essere sempre più comprensivo e affettuoso. Erano gli anni che passavano e le responsabilità aumentavano e anche l’affetto cresceva…

Ogni padre rispondendo al suo compito scopre se stesso fino in fondo.

Auguri,  babbo Mario, che ora in Cielo con san Giuseppe continui a volerci bene!

E AUGURI A TUTTI QUELLI CHE PORTANO IL NOME DI GIUSEPPE,

A COMINCIARE DAL NOSTRO AMMINISTRATORE DEL SITO, GIUSEPPE ZEMA!


LA BOTTEGA DI GIUSEPPE

Anche noi conosciamo un GIUSEPPE veramente creativo! E’ il nostro amico GIUSEPPE PECCI, che ci ha inviato un bel laboratorio per la festa del papà! la sua bottega è proprio “creativa” come quella di Giuseppe di Nazareth! Guardate!

Pronti a mettere le mani in pasta?

IL CASSETTO DEGLI ATTREZZI DI SAN GIUSEPPE

Nel cassetto degli attrezzi di san Giuseppe oggi abbiamo trovato una bellissima canzone del nostro amico, il maestro Villa, proprio per la festa di oggi.

Cari papà, eccola qui, tutta per voi!

Bambini, cantatela con il maestro Villa anche voi al vostro papà!


MERCOLEDI DI QUARESIMA CON SAN GIUSEPPE -#4 PADRE NELL’ACCOGLIENZA

Oggi parliamo di San Giuseppe come Padre nell’accoglienza.

Nel nostro presepe lo abbiamo visto accogliere la nascita di Gesù, così come aveva accolto prima Maria, la sua gravidanza, il censimento, il viaggio a Betlemme, le porte chiuse dei suoi parenti…Giuseppe non si lamenta delle cose che non vanno come dovrebbero, non si spazientisce se non capisce, gli basta guardare Maria per ricordarsi che la sua storia, tutta, è condotta da Dio per vie misteriose.  Giuseppe sa che accoglie il mistero del progetto di Dio nella sua vita ed è stupito di questo.

“La venuta di Gesù in mezzo a noi è un dono del Padre, affinché ciascuno si riconcili con la carne della propria storia anche quando non la comprende fino in fondo.” ci ricorda il Papa.

Per questo oggi vogliamo domandare così: “San Giuseppe, insegnaci ad accogliere Gesù come hai fatto tu anche nei fatti della nostra vita che non capiamo!”

NELLA BOTTEGA DI SAN GIUSEPPE

Oggi il nostro amico Giuseppe Pecci ci propone una bella immagine di San Giuseppe in abito da lavoro che accoglie e al tempo stesso ci offre Gesù. Gesù in questa immagine tiene in mano il pane e il pesce, simbolo di se stesso e della sua missione per gli uomini. Ricordate quando Gesù moltiplicò il pane e i pesci per sfamare tutta la gente che lo seguiva? I cinque pani e due pesci di un ragazzino nelle mani di Gesù diventarono cibo per sfamare migliaia di persone: Gesù risponde al nostro bisogno con sovrabbondanza quando lo accogliamo e lo seguiamo.

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Ed ora al lavoro! Ritagliamo e ricomponiamo i pezzi del nostro quadro su un cartoncino! E quando avete incollato Giuseppe e Gesù disegnate lo sfondo che volete voi: perché non disegnare, per esempio, la vostra casa o la vostra scuola o il giardino o il parco dove andate a giocare? Giuseppe ha accolto Gesù nella sua vita, così com’era e noi possiamo fare lo stesso!

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI GIUSEPPE

Anche questa settimana nella cassetta degli attrezzi di San Giuseppe troviamo  un altro video degli Oratori di Bergamo. Questa volta si parla di salvezza, di buio, di luce e di …mistero. Già,  cosa vorrà dire che Dio è MISTERIOSO?

 


MERCOLEDI DI QUARESIMA CON SAN GIUSEPPE -#3 – PADRE NELL’OBBEDIENZA

Oggi scopriamo un aspetto grandioso di Giuseppe: la sua obbedienza.

Dice il Papa: “Analogamente a ciò che Dio ha fatto con Maria, quando le ha manifestato il suo piano di salvezza,
così anche a Giuseppe ha rivelato i suoi disegni; e lo ha fatto tramite i sogni, che nella Bibbia, come presso tutti i popoli antichi, venivano considerati come uno dei mezzi con i quali Dio manifesta la sua volontà”.

Per ben tre volte il Vangelo racconta che in sogno un angelo parlò a Giuseppe: la prima volta per dirgli che il Bambino che Maria aspettava era figlio di Dio, la seconda per avvertirlo di scappare da Betlemme e di andare in Egitto perché Erode voleva uccidere Gesù, la terza per avvertirlo di nuovo che poteva rientrare in patria perché Erode era morto.

E ogni volta Giuseppe si alza e va a compiere il disegno del Padre, quello che Dio ha preparato per lui. Giuseppe dice ogni volta il suo sì silenzioso a quello che Dio gli chiede, perché sa che quello che gli sta accadendo è la storia della salvezza, a cui lui partecipa custodendo il Bambino e sua Madre.

Eccolo qui che racconta di quando l’angelo lo avvertì di scappare in Egitto

E’ proprio da Giuseppe che Gesù imparò l’obbedienza amorosa al Padre.

Ma che animo grande deve avere uno per rispondere con prontezza a un suggerimento che gli viene dato in sogno?

Guardate questo mosaico! L’hanno fatto gli artisti del Centro Aletti guidati da Padre Marko Rupnik per rappresentare il sogno di Giuseppe

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Giuseppe dorme con la testa appoggiata a un sasso che funge da cuscino, ha le mani tutte e due poggiate sulla “dura terra”, ma ecco che l’angelo gli si avvicina, gli sussurra all’orecchio. Con una mano gli tocca lievemente la spalla e con l’altra gli indica la direzione da prendere, il compito che gli viene affidato. La voce dell’angelo è lieve, è come un soffio, una delle sue ali è ancora alta verso il Cielo da cui proviene, ma l’altra abbraccia tutto il corpo di Giuseppe: tutta la vita di Giuseppe sarà parte del grande progetto di Dio, il suo sì silenzioso sarà la sua grandezza eterna, egli realizzerà il suo sogno che è il sogno di Dio per gli uomini.

 

Bello, vero?

Eccovi qui il disegno di Giuseppe e dell’Angelo. Perché non colorarlo e incollarlo su un bel fondo a mosaico come quello della foto, proprio come hanno fatto i bambini di Via Pescara a Natale con i mosaici della Creazione? Vediamo cosa ne vien fuori.

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI GIUSEPPE

 

Anche questa settimana nella cassetta degli attrezzi di San Giuseppe troviamo  un bel video degli Oratori di Bergamo che racconta qualcosa del Vangelo che abbiamo ascoltato domenica scorsa a Messa. Il titolo è “La cacciata dei mercanti dal Tempio”. I dialoghi sono sempre del nostro carissimo amico e scrittore, Giampiero Pizzol. Ma perché quella volta Gesù si è arrabbiato tanto? Cosa voleva farci capire? Facciamocelo raccontare dall’evangelista Matteo.

 


MERCOLEDI’ DI QUARESIMA CON SAN GIUSEPPE- 2 – PADRE NELLA TENEREZZA

Eccoci al secondo appuntamento a casa di Giuseppe! Oggi il Papa ci ricorda che Giuseppe è padre nella tenerezza. Sentiamo qui come parla del suo amore per Maria e di come ha scoperto il suo posto nel progetto di Dio.

Certo, chissà quante volte Giuseppe si sarà sentito in difficoltà: tra Maria e Gesù quello che si sentiva meno capace, qualche volta anche preoccupato, angustiato da tutto quello che succedeva alla sua famiglia era sicuramente lui. Ma Giuseppe è stato per  Gesù Colui che gli ha mostrato la tenerezza di Dio, che si piegava a raccoglierlo quando cadeva da piccolo correndo, o che si preoccupava di insegnargli un mestiere oppure quando nel giorno di Kippur lo copriva col lembo del suo talled durante la preghiera. Giuseppe con la sua tenerezza di papà ha insegnato a Gesù che anche attraverso la nostra paura e la nostra debolezza l’amore di Dio costruisce il nostro destino buono. Così Giuseppe ha collaborato al disegno di Dio!

Certo che doveva essere una famiglia veramente speciale quella di Nazareth!

Guardate come la raffigura questo pittore bolognese del Seicento, Lucio Massari

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Qui stanno facendo insieme il bucato!  Maria inginocchiata presso una limpida pozza d’acqua, è intenta a fare il bucato; il bambino Gesù raccoglie i panni lavati in un mastello e li porge a Giuseppe che li stende ad asciugare sul ramo dell’albero più vicino.

L’unico che guarda fuori della scena è Giuseppe: sembra che guardi proprio noi invitandoci a partecipare all’opera del Padre. Sembra quasi volerci dire “Che aspettate? Non vedete com’è bello vivere così?”

E guardate che bei colori ha usato:  il rosso splendente della veste di Maria e il blu del suo manto; l’azzurro della tunica di Gesù; il viola dell’abito di Giuseppe ci ricordano le caratteristiche della vita nuova di questa famiglia: l’amore (rosso) e la fede (blu), l’azzurro del cielo e il viola della penitenza…tutte condizioni perché il bianco della salvezza divina risplenda nella vita dell’uomo.

Bello, vero?

Ma ora è arrivato il momento di entrare anche noi nella scena, con l’aiuto del nostro grande amico Giuseppe Pecci!

Ha preparato per noi due disegni tratti dal quadro. In uno è raffigurato  lo sfondo del quadro nell’altro i personaggi da ritagliare e posizionare sullo sfondo come sono nel quadro oppure anche come piacerebbe di più a voi.

Pronti a stampare, colorare, ritagliare e incollare?

Se volete potete anche mandarci le foto delle vostre opere d’arte!

Buon lavoro!

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LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DI GIUSEPPE

Da oggi andremo insieme a rovistare nella cassetta degli attrezzi di San Giuseppe, dove tiene raccolte tutte le cose interessanti che si trovano in giro su di lui, su Gesù e su Maria.

Questa volta nella cassetta abbiamo trovato  un bel video che racconta qualcosa che ha a che fare con il Vangelo che abbiamo ascoltato domenica scorsa a Messa. Il titolo è “La salita al monte”. I dialoghi li ha scritti un nostro carissimo amico, Giampiero Pizzol, quello che ha fatto parlare anche gli angeli del nostro Presepe Vivente quest’anno. Ascoltate bene!