12 maggio: Festa della Madonna della Misericordia a Rimini
Oggi a Rimini, nel Santuario della Madonna della Misericordia, è festa grande. Si ricorda il giorno in cui il quadro della Madonna che si trova sopra l’altar maggiore nel Santuario a Lei intitolato fu al centro di un miracolo che coinvolse per mesi tutti gli abitanti di Rimini. Ascoltate questa storia tutta riminese…
LA STORIA
Siamo nel 1850. Al posto della chiesa attuale ce n’era una più piccola e semplice che fungeva da cappella per l’attiguo Convento degli Angeli, dove vivevano in stretta clausura e povertà le figlie spirituali di San Francesco e di Santa Chiara, le sorelle Clarisse. Tra loro, circa 60 anni prima, era entrata in convento prendendo il nome di Chiara, la sorella di un pittore riminese, un certo Giuseppe Soleri Brancaleoni. In quei tempi (era il 1796) c’era a Rimini, nell’Oratorio della Confraternita di San Girolamo, un quadro di Maria intitolato “Mater Salvatoris”, la madre del Salvatore, che rappresentava Maria incinta, che ringrazia Dio per il dono che le è stato fatto e attende umilmente che Colui che porta in grembo si manifesti. Ebbene, il viso di Maria in questo quadro nel luglio del 1796 fu visto da più persone cambiare espressione: gli occhi si muovevano dal basso verso l’alto e viceversa. Suor Chiara avrebbe voluto andare a venerare l’immagine miracolosa, ma la regola della clausura glielo impediva, così chiese a suo fratello pittore se avesse potuto fargliene una copia da tenere nella cappella del convento a conforto della devozione sua e delle consorelle. Giuseppe, molto devotamente, si mise all’opera e si racconta che per amore e rispetto verso la Madre del Salvatore, dipingesse la tela in ginocchio. Il quadro fu quindi donato al Monastero degli Angeli e lì rimase per molti anni. Giuseppe il pittore e sua sorella suor Chiara erano morti da tempo quando, il pomeriggio dell’11 maggio 1850, esattamente 170 anni fa, la contessa Anna Baldini, che si trovava in chiesa per pregare insieme con sua figlia e una amica della figlia, notò che l’immagine si stava animando. Gli occhi si volgevano in alto e poi si abbassavano guardando i fedeli come fossero di una persona viva. Cambiava anche il colore nella carnagione del volto che da roseo diventava pallido quando lo sguardo si volgeva verso il basso. Gli occhi a volte erano lucenti come stelle e a volte si riempivano di lacrime.
Le donne, temendo di essere vittima di una illusione, lì per lì non dissero nulla, ma la mattina successiva tornarono per vedere se il prodigio si confermava e quando si accorsero che ancora si ripeteva ciò che avevano visto il giorno precedente cominciarono a gridare al miracolo, richiamando immediatamente la gente che si trovava nella chiesa per pregare. Subito la notizia si sparse per tutta Rimini e oltre e migliaia di persone cominciarono ad accorrere per assistere al prodigio che si ripetè, ad intervalli, per otto mesi consecutivi suscitando cambiamenti di vita e conversioni profonde nei fedeli, che numerosissimi accorrevano a pregarla.
Il papa Pio IX, venuto a conoscenza del fatto, volle che si facesse un’indagine seria (quello che si chiama processo canonico) per stabilire se era un vero miracolo e al termine del processo, il 15 agosto 1851, fece incoronare l’immagine di Maria. La corona la donò lui stesso insieme alla cornice d’oro e di pietre preziose che da allora adorna il quadro. In soli 6 mesi venne costruita una chiesa più grande che potesse accogliere tutti i pellegrini che accorrevano: è la chiesa che si trova vicino all’Arco di Augusto, dove ancora oggi possiamo andare a salutare Maria, Madonna della Misericordia, patrona della città di Rimini.
Questo è l’interno del Santuario: ci siete mai stati? Qui sono passati, per salutare Maria, Papi e Santi, innanzitutto il Papa Pio IX che aveva voluto riconoscere ufficialmente il miracolo e poi nel 1882 San Giovanni Bosco, che volle celebrare messa qui nel giorno dell’anniversario del miracolo.
Il mistero della gioia di oggi: Maria fa visita a Elisabetta
Alla Madonna della Misericordia, che aspetta il Figlio che deve nascere, vogliamo dedicare il secondo mistero della gioia, così come ce l’ha raccontato la stessa Elisabetta…
E adesso il regalo per i bambini da parte del nostro amico Giuseppe Pecci!
Stampate e colorate l’immagine di Maria e la corona d’oro, poi ritagliate la corona e incollatela sul capo di Maria come vedete nel quadro originale. Abbiamo fatto anche noi la nostra piccola “incoronazione”!
Ora possiamo davvero salutarla con tutto il cuore come da secoli ci insegna la Chiesa:
SALVE REGINA, MADRE DI MISERICORDIA,
VITA, DOLCEZZA E SPERANZA NOSTRA, SALVE!